“Il cammino dell’amore è sempre esitante perché non si conosce mai abbastanza”
scriveva il poeta libanese Kahlil Gibran.
È il riconoscimento di se stessi che apre l’accesso alla capacità di amare.
Se l’amore non è accompagnato da una ricerca costante d’individuazione di sè, poco dopo perde in profondità e si snatura nella sua essenza.
Ma la conoscenza di se stessi passa attraverso l’incontro con l’altro e l’essergli misteriosamente legato nell’amore, e l’amore autentico dell’altro lo si raggiunge attraverso la conoscenza di se stessi.
Si tratta di una circolarità che si rivela virtuosa a condizione che la coppia s’impegni in una continua ricerca di significati del proprio modo di esistere come individui che si sono scelti e continuano a farlo, attraverso l’autenticità, il rispetto reciproco e il coraggio di fronte al cambiamento di sè e dell’altro: solo così si può rinnovare il patto d’amore.
In caso contrario si finisce per cadere nel gioco vizioso della strutturazione reciproca e della collusione di coppia, secondo il quale ogni comportamento, acquisito sulla
base delle esperienze infantili, si manifesta per effetto di un’inconscia coazione a ripetere, che si reitera attraverso comportamenti del partner.
In questi percorsi si propongono lavori esperienziali individuali e di gruppo volti a stimolare il processo di autoconoscenza individuale e di coppia, nell’ottica della riscoperta dell’altro e di se stessi con l’altro.
Durante gli incontri saranno affrontati i seguenti aspetti della vita di coppia:
- la comunicazione di coppia: parlare per riuscire ad incontrarsi;
- le tappe evolutive della coppia: innamorarsi come bambini per amarsi come adulti;
- l’identità della coppia: riconoscere la collusione per evitarla;
- l’intimità nella coppia: conoscere bene i propri confini per perdersi nell’altro.