Ecco alcune indicazioni generali per essere educatori (e genitori) empatici secondo l’approccio di Thomas Gordon:
- Imparare a decodificare il comportamento non verbale del bambino per capire cosa lo disturba.
- Aiutare il bambino a sviluppare le risorse necessarie per superare la dipendenza dagli adulti (educatori e genitori) e migliorare la capacità di risolvere i propri problemi autonomamente.
- Rimanere autentici nei confronti dei bambini: non temere di mostrare i propri sentimenti e le proprie emozioni.
- Rispettare la personalità dei bambini per quella che è: il sentimento dell’accettazione positiva incondizionata è fondamentale perché nel bambino possa essere avviato un processo di cambiamento, mentre il non sentirsi accettati porta solo a una maggiore distanza.
Non essere autoritari né lassisti.
- Evitare le punizioni.
- Favorire l’autodisciplina e l’autocontrollo.
- Coinvolgere il bambino nei processi di definizione delle regole.
- Cercare soluzioni cooperative ai conflitti, di modo che non ci siano né vincitori né vinti.
- Evitare di: minacciare, fare prediche, giudicare, ridicolizzare, interpretare, inquisire, minimizzare (questo genere di risposte delegittimano l’importanza dei suoi sentimenti, emozioni e bisogni).
- Ascoltare comunicando il piacere di farlo attraverso l’utilizzo di frasi – invito (“capisco”, “davvero?”, “ma guarda…”) e attraverso l’ascolto attivo (consiste nel comprendere quello che il bambino ci sta dicendo per poi riformulare il pensiero con parole proprie per cercare un feed-back sul proprio livello di comprensione dell’argomento con gli stessi sentimenti con i quali è stato espresso dal parlante; ciò permette al bambino di prendere coscienza dei propri sentimenti, temere meno le emozioni negative, ed essere più attento e ricettivo rispetto alle opinioni altrui, in una sorta di scambio empatico).Per un approfondimento sul feed-back fenomenologico esegui il download del pdf